Non sono uso seguire programmi di politica. Non lo faccio mai. Non mi piace e preferisco dedicare il mio tempo ad altro. Con il tempo sto imparando a coltivare la mia ignoranza su determinati argomenti.

COLTIVARE UNA SANA IGNORANZA SELETTIVA

Siamo sempre più convinti che bisogna sapere sempre tutto di tutto; tutto di politica, tutto di immigrazione, tutto di guerra, tutto di economica, tutto di moda, tutto di Netflix, tutto sul web, ecc.

Il risultato?

Che, oramai, non sappiamo più nulla di niente. Sapere di tutto poco significa non conoscere mai un argomento nello specifico. Vuol dire farsi un’idea su una questioni senza conoscerne tutte le sfaccettature.

Significa parlare senza sapere.

E così ho scelto di non voler sapere tutto. Anzi, ho scelto di non voler sapere praticamente nulla di ciò che non mi interessa. Non tutti saranno d’accordo ma credo che il cervello sia una cosa da proteggere, così come i pensieri. E per farlo dobbiamo lasciare il giusto spazio alle cose che veramente contano per noi. Alla conoscenza che ci emoziona. Al sapere che vogliamo.

MA TORIAMO AL PUNTO

Tornando all’inizio, come vi dicevo non seguo programmi di politica, ma l’altro giorno a pranzo ho acceso la televisione e, casualmente, mi fermo su un programma Rai che parlava di come “le grandi aziende del web stessero uccidendo i piccoli negozi”. Il titolo non era esattamente questo ma qualcosa di simile. 
Il dibattito era particolarmente acceso e vario, molte banalità per lo più, ma su tutte mi è rimasta impressa l’opinione di un signore relativamente giovane, portavoce di un’associazione dal nome “movimento per le reti tra le imprese” (o qualcosa così); Il dibattito in quel momento verteva sul fatto che Amazon fosse LA CAUSA della morte di tanti piccoli negozi; così il suddetto signore, dopo una vasta (e inutile) arringa iniziale, se ne esce con “LA SOLUZIONE DA ESPERTO” al problema dei grandi Ecommerce del web (cito parole testuali – queste le ricordo): “La soluzione è che tutti i piccoli negozianti si uniscano in una grande rete d’imprese per combattere e fare la guerra ai giganti del web”.

ESPERTO SI. MA MI CHIEDO DI COSA.

Ecco. Questo è esattamente l’esempio perfetto di quanto riportavo sopra. Le persone parlano senza sapere e senza CAPIRE sopratutto. 

Parlano senza capire che il problema dei piccoli negozi, in realtà, non esiste, ma che il problema dei piccoli negozianti, sono i negozianti stessi.

Si. Quegli stessi negozianti che vorrebbero far funzionare il loro negozio come funzionava un negozio 20 anni fa. Proprio loro. Del commerciante che non sa vendere, che non vuole capire che oggi è il SERVIZIO che offriamo che porta un cliente a tornare, e non la guerra dei PREZZI.

Parlano senza SAPERE che ci sono migliaia di piccoli negozi e di artigiani che lavorano benissimo perché hanno capito che non è la guerra ad Amazon la soluzione dei loro problemi, ma l’offrire un prodotto originale e unico al cliente, mettendo quest’ultimo al centro dell’attenzione, sapendo poi che la promozione del proprio negozio (anche nel piccolo delle attività LOCALI) è una parte fondamentale del proprio lavoro, compreso l’utilizzo dei social network e del web stesso.

Senza SAPERE che chi muore è chi vende gli stessi prodotti che vengono venduti anche sul web, a prezzi fuori mercato perché “il negozio ha i suoi costi e io devo pagarli” fregandosene di come sta evolvendo il mercato, dei desideri del consumatore e arrabbiandosi con Amazon perché “svende”.

Senza SAPERE che oramai già da qualche anno i consumatori sul web non cercano più il prezzo migliore ma un servizio attento, un customer care attivo, garanzie sulla merce, personale cordiale, servizi aggiuntivi, prima e dopo l’acquisto, che generano valore, e su tutto attenzione e cure. 

E senza SAPERE che la soluzione non è creare un mostro di rete d’imprese per competere con Amazon, perché con Amazon si perde se si vuole giocare a chi è più forte sul prezzo o sulla scelta.

Mr. Amazon sarà sempre più forte, più grande e più ricco di te. E per molti versi, anche più bravo.

Ma sopratutto, senza SAPERE che la guerra si può VINCERE sulla qualità del prodotto, sull’attenzione al dettaglio, sulla SCELTA accurata di cosa si vende, sul RAPPORTO con i clienti del territorio, sulla PERSONALIZZAZIONEdel prodotto e del servizio, sulla cura del processo di VENDITA, sull’ESTETICA del negozio e infine sulle EMOZIONIche il tuo cliente proverà mentre beve un caffè seduto nel tuo negozio, chiacchierando della sua vita, mentre si prova un paio di scarpe.

I piccoli negozi devono riuscire a differenziarsi e rendere il loro business unico, proprio per uscire dalla guerra della concorrenza.

Quello che le persone non sanno è che il web non è il male. Amazon non è il male, anzi. Il male è la loro ignoranza e lo stare a sentire il primo idiota su Rai1 che dice di fare la guerra al web unendo piccoli commercianti e artigiani in una GIGANTE RETE D’IMPRESA.

Mi auguro per te Sig. Esperto, che tu possa non avere mai una impresa tua. Lo dico per te. Perderesti solo tempo e soldi. 

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